I villaggi Potmkin prendono il nome dal principe Grigori Alexandrovič Potmkin. Secondo la leggenda, egli li aveva fatti costruire lungo le rive del Dniepr, nei territori conquistati dall'Impero Ottomano, per impressionare Caterina II durante un viaggio in Crimea nel 1787: i villaggi erano di cartapesta e c'erano attori che si atteggiavano a falsi pastori e fingevano di vivere una vita facile e felice.
L'imperatrice fu stupita di vedere in questa regione anche un esercito ben organizzato e un'intera flotta a Sebastopoli. Nel suo viaggio Caterina II era accompagnata dai numerosi ambasciatori stranieri. Uno di questi diplomatici, l'ambasciatore Gelbig, considerato l'autore della leggenda. L'episodio narrato infatti in un suo libro-pamphlet dal titolo "Potmkin Tavrkiceskij". Il pamphlet stato pubblicato ad Amburgo ed ebbe una vasta diffusione in Olanda e Gran Bretagna.
Nel suo libro Gelbig accusa il conte Potemkin di aver sottratto il denaro ricevuto per la provincia e di aver organizzato una inscenata per non farsi scoprire dall'imperatrice. In particolare avrebbe impiegato trucchi quali spostare gli stessi greggi di pecore lungo il percorso dell'imperatrice e di aver dipinto diversi mercantili da navi militari presentandoli come la flotta di Sebastopoli.
Secondo lo storico russo Pietro Romanov, Gelbig non avrebbe partecipato al viaggio di Caterina II ma si limit a raccogliere l'aneddoto che girava a corte a San Pietroburgo. A testimonianza di ci fu pubblicato da Romanov un documento d'archivio che indica la nomina ad ambasciatore di Gelbig e il suo arrivo alla corte russa verso la fine del regno di Caterina II.
La maggiore parte degli storici incline a considerare l'episodio narrato da Gelbig come un leggenda. Esistono infatti numerosi documenti d'archivio a testimonianza che il conte Potemkin non ingann l'imperatrice ma ottenne dei risultati concreti e apprezzabili. Ci sono ad esempio relazioni dettagliate che l'ambasciatore inglese Alan Gerbert invi in patria.
Esiste una dettagliata relazione del conte Razumvskij che visit la regione nel 1782, ovvero cinque anni prima del viaggio di Caterina II, documentando i risultati raggiunti. Innumerevoli altri resoconti furono scoperti in archivio dallo storico e docente russo Druznina, studioso delle leggende, a documentazione dei progressi ottenuti in Crimea lungo l'arco di decenni dal conte Potemkin.
Ad oggi l'unica fonte della cosiddetta leggenda dei villaggi di Potemkin rimane il pamphlet di Gelbig, ragione per cui l'episodio ritenuto una leggenda e un mito.