PAOLO URICCHIO –
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Segreteria del Ministero
c.a. del Ministro
Via Arenula 70
I-00186 ROMA, Italia München, li 31.03.2004
Qui: Istanza
Scopo e motivo: Massiccia speculazione
urbanistico-edilizia nelle aree di maggiore pregio della Provincia di Matera,
pilotata dalle “Pubbliche Amministrazioni” del Comune di Pomarico e della
Provincia di Matera a beneficio di soggetti privati in “funzione” pubblica. Risultato:
Deficit di bilancio di 20 - 50 miliardi di vecchie Lire che vanno a gravare sui
contribuenti. Ingenti danni causati a soggetti privati.
Riferimento: Copia della lettera della Provincia di Matera del
13.02.2001 (inviata p.c. alla Polizia Stradale di Matera). Denuncia del
21.02.2002 e verbale di integrazione di denuncia del 14.08.2003 esposto alla
Questura di Matera.
Egregi Signori,
Ritengo opportuno spedire al Ministero della
Giustizia in allegato un CD aggiornato ed una copiosa documentazione
esplicativa, pregando di dedicarmi 8
minuti del tempo prezioso
(durata della presentazione !), il quale, a corredo di quanto già ampliamente
denunciato, ricostruisce l’intera vicenda oggetto di denuncia che da tempo vado
facendo presso gli Organi Istituzionali (Comune di Pomarico – MT- , Prefettura,
Magistratura – Provincia di Matera, Procura della Repubblica, Questura di
Matera, Carabinieri, Polizia Stradale ecc.).Senza che succeda nulla
!
Il
problema: La
strada SP 176 non è stata ”ammodernata”
come dicono il Comune di Pomarico e la Provincia di Matera. Essa ha
invece subito un completo spostamento nella proprietà privata della
famiglia Uricchio mettendola in grave pericolo. IL ”nuovo” percorso
della strada non è mai stato accatastato. Il catasto di Matera funge da
”catasto pilota” in Italia. Motivo:
Speculazione edilizia da parte di soggetti privati nelle amministrazioni
pubbliche.
Ammodernare: Citiamo dal dizionario Garzanti: ”Rendere
moderno. Apportare un miglioramento rispetto alla situazione precedente” (Un
marciapiede ? La sicurezza stradale dopo l’ammodernamento ? Guardate il CD !).
Ampliare: ”Rendere più ampio” (Ambo i lati della SP 176 precedentemente esistente ?)
Risultato
invece: Spostamento completo della SP 176
in proprietà privata e notevoli pericoli per la viabilità e per i proprietari.
Ingenti danni causati a privati e rilevante deficit in bilancio per i cittadini
di Pomarico.
Domanda: Perché un Comune disastrato del
Meridione pretende di ”ammodernare”
Strade Provinciali che non sono di sua competenza e con soldi che non possiede?
Chi
assegna i fondi a questi soggetti per
commettere reati?
Lo
strumento: Le ”delibere”. Piegando la legge ed i diritti
costituzionali, adeguando la legge e le “delibere” quotidianamente alle
esigenze dei collusi.
di
un caso isolato: Tutta la “zona 167” e la strada
”ammodernata” a Pomarico sono
interessate da “delibere” di questo genere.
Vergognoso: Una famiglia onestissima, la quale non chiede nulla allo
Stato Italiano. Che invece: Investe, si
comporta bene e contribuisce in maniera esemplare ai propri doveri di
cittadini, viene calpestata e distrutta per motivi speculativi.
Preoccupante: Nessuno
garantisce la sicurezza ed i diritti. La Magistratura di Matera e
gli altri enti di controllo preposti non intervengono !!!!
E possibile
che a Pomarico e a Matera la criminalità organizzata abbia davvero trovato
nella funzione pubblica il suo perfezionamento ?
L’ordine
pubblico: Forse le forze dell’ordine non
erano al corrente oppure non hanno in modo diretto ed indiretto addirittura
favorito gli illeciti, però non hanno nemmeno fatto nulla finora per fermare
gli autori e per garantire la sicurezza.
Con la presente intendo quindi sottoporre
alla sagace attenzione del Ministero
della Giustiza il caso della mia famiglia a cui nel corso degli anni, con atti
lesivi dell’interesse legittimo le amministrazioni locali di Matera e del
Comune di Pomarico hanno provocato danni ingenti ed irreparabili.
Di seguito vado a dettagliare, in ordine temporale
gli abusi a cui è stata sottoposta la mia famiglia ed a fronte dei quali
gravissimi danni ne derivarono e tuttora ne derivano, culminando con la morte
del capo famiglia egli stesso vittima accidentale di quelle opere pübbliche
eseguite dolosamente, non a norma di legge e pertanto non accatastate nei
pubblici registri.
Alla luce di
quanto esposto nella Cronologia degli Atti Dolosi in allegato, i danni
collaterali di cui avevo fatto menzione possono identificarsi in varie
categorie: Patrimoniali, personali, morali, del completo azzeramento del valore
commerciale della proprietà e di
perdita definitiva di opportunità. Ritengo opportuno entrare in qualche
dettaglio del caso, allo scopo di evitare delle incomprensioni dovute alla mia
limitata conoscenza della materia legale.
Danni patrimoniali: La proprietà, assediata da pali e tralicci dell’alta tensione,
condutture idriche, privata della adeguata distanza dal ciglio del manto
stradale e dell’infrastruttura costruita a ns. spese per il deflusso delle
acque piovane, esposta al costante pericolo di una strada realizzata non a
norma di sicurezza adeguando le autorizzazioni di “legge” alle speculazioni di
alcuni amministratori coinvolti nelle speculazioni edilizie nei terreni
circostanti; oggi ha praticamente perso tutto quel valore commerciale che gli
derivava da una posizione privilegiata in un contesto di armonia fra zona
rurale e centro urbano. Per maggiori dettagli vedesi Cronologia e CD in
allegato.
Danni personali/morali: Il sottoscritto, che come ultimo lavoro svolgeva le mansioni
di responsabile della filiale di Monaco di un’azienda del parabancario
(factoring), traduttore giurato tedesco/italiano/inglese, regolarmente iscritto
all’albo professionale ed operante
presso i tribunali di Berlino e Monaco di Baviera, doveva abbandonare le
sue remunerative attività per occuparsi a tempo pieno della difesa di quel che
rimaneva del patrimonio famigliare e nella ricerca di quella giustizia che a
tutt’oggi gli enti preposti alla tutela del cittadino non hanno saputo o voluto
dargli.
La famiglia Uricchio è stata sottoposta in tutti
questi anni a stress di ogni genere, dalle velate minacce di funzionari (la
prima fila di alberi ed aiuole piantati dai proprietari alla regolare distanza
dalla strada, erano abbattuti abusivamente. Un verbale di chiara matrice
intimidatoria era emesso per l’abbattimento della seconda fila d’alberi, che
possono essere visionati sul CD in allegato. Il giorno stesso del funerale del
capo famiglia (11.02.1992) il comandante dei vigili urbani, vicino agli
ambienti dell’ex sindaco Mancini, mandava ad abbattere altri alberi di e sulla
proprietà degli Uricchio, ai più espliciti atti intimidatori: Vedonsi i furti e
gli incendi dolosi verificatisi sulla proprietà.
Perdite di opportunità: Per ultimo ma non certo per importanza il mancato sviluppo
delle potenzialità del luogo e delle persone, poiché i progetti che la famiglia
sviluppava venivano metodicamente bocciati al momento delle richieste di
autorizzazioni alle autorità competenti (es. la richiesta di autorizzazione
alla costruzione di un capannone industriale sulla proprietà nei limiti delle
distanze e con le normative stabilite dalla legge, veniva negato con l’assurda
motivazione: “…..la Commissione Edilizia ha espresso parere negativo perché la
proprietà è interessata da brutture…”).
I locali commerciali esistenti dalla costruzione della casa, perfettamente
agibili ed a norma di legge, sono da lungo tempo non utilizzabili per il
costante pericolo derivante dalla strada, per la mancanza di una recinzione di
protezione della proprietà e per l’ostruzionismo palese da parte dei
maggiorenti della cupola locale.
Lo sviluppo di un
centro polifunzionale già a progetto, con il deterioramento della situazione
ambientale nei confronti della mia famiglia, non può certo essere portato a
termine e pertanto un’attività con previste solide basi commerciali di sviluppo
economico ed occupazionale che avrebbe portato benefici alla zona, in parte
depressa, si è persa per il comportamento ostile ed in tantissimi casi doloso
della Pubblica Amministrazione.
A seguito di
quanto sopra ritengo d’aver messo il Ministero nelle condizioni di valutare i
vari aspetti del caso. Ritengo inoltre opportuno informare il Ministero e
chiederne il suo intervento per le contromisure, che a mio modesto giudizio questo caso oltre che essere giuridico
fra la pubblica amministrazione e la mia famiglia, riveste anche un aspetto
politico di notevole importanza. È da lungo tempo mia cura cercare di divulgare
all’opinione pubblica attraverso contatti con giornalisti, personaggi politici
- sia nazionali che internazionali - il paradosso di questo caso che rispecchia
fedelmente un atteggiamento consolidato degli organi di stato nel ns. Sud
Italia. Preoccupante aspetto: Il CENSIS colloca la regione Basilicata
all’ultimo posto nella graduatoria per dotazioni di infrastrutture. Non c’è
proprio da meravigliarsi se, in queste zone, volutamente, e con i soldi
pubblici le “infrastrutture” si creano in questo modo.
In attesa di una
valutazione iniziale del caso, mi permetto di avanzare un ipotesi di richieste
di risarcimento dei danni subiti come segue:
·
Ripristino
dei luoghi allo stato antecedente gli abusi e intervento immediato a
ristabilire la tutela della sicurezza della proprietà e dei proprietari.
Con l’occasione ci pregiamo di porgere distinti saluti.
Paolo URICCHIO
·
Copia della comunicazione della Provincia di Matera
·
Lettera alla Procura della Repubblica di Matera
·
CD esplicativo “ITALIANO”
·
Lettera del 04.01.2004 alla Presidenza della Repubblica
·
Risposta della Presidenza della Repubblica
·
2 Risposte del Comune di Pomarico
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Copia di una delle denunce
·
Progetto illustrativo degli abusi
A disposizione: Copia della perizia giudiziaria depositata
presso il Tribunale di Matera
Denuncia
completa presentata alla Procura della Repubblica di Matera
Il sottoscritto Paolo Uricchio nella sua persona rappresenta la famiglia
Uricchio al completo e dispone delle deleghe legali dei componenti stessi