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MINISTERO DELL’INTERNO

c.a. del Ministro

Piazza del Viminale, 1

 

I-00184 ROMA, Italia                                                              München, li 04.05.2004

 

 

 

 

 

 

Qui:                             Denuncia / Istanza / Esposto

 

 

Oggetto:              Gli investimenti per il rientro in Italia della famiglia Uricchio defraudati dal sistema Italia. Reati contro il patrimonio.

 

 

Scopo e motivo: Massiccia speculazione urbanistico-edilizia nelle aree di maggiore pregio della Provincia di Matera, pilotata dalle “Pubbliche Amministrazioni” del Comune di Pomarico e della Provincia di Matera a beneficio di soggetti privati in “funzione” pubblica. Risultato: Deficit di bilancio di 20 - 50 miliardi di vecchie Lire che vanno a gravare sui contribuenti. Ingenti danni causati a soggetti privati.

 

 

Riferimento:               Copia della lettera della Provincia di Matera del 13.02.2001 (inviata p.c. alla Polizia Stradale di Matera). Denuncia del 21.02.2002 alla Procura della Repubblica di Matera e verbale di integrazione di denuncia del 14.08.2003 esposto alla Questura di Matera.

 

 

Questo caso :         Abbraccia le seguenti tematiche: Corruzione, concussione e favoreggiamento. Pericolosità stradale, furti, minacce, abuso di potere.  Situazione catastale preoccupante. Omicidio colposo del proprietario. Omissione in atti d’ufficio. Falso in atti d’ufficio. Tanti altri cittadini colpiti in maniera analoga. Il sistema sembra avere la copertura politica ed appare istituzionalizzato

           

 

Segue pag. 02 di 06 – il caso Uricchio

 

Pag. 02 di 06 – il caso Uricchio

 

 

Egregio Ministro,

Egregi  Signori,

 

Ritengo opportuno rispedire al Ministero dell’Interno in allegato un CD esplicativo aggiornato ed una copiosa documentazione pertinente il caso, pregando di dedicarmi  8 minuti del  tempo prezioso (durata della presentazione !), il quale, a corredo di quanto già ampliamente denunciato, ricostruisce l’intera vicenda oggetto di denuncia che da tempo vado facendo presso gli Organi Istituzionali (Comune di Pomarico – MT- , Prefettura, Magistratura – Provincia di Matera, Procura della Repubblica).Senza che succeda nulla !

 

Perché nessuno di tutti questi organi non si è finora recato sui luoghi per accertare e per protocollare i reati contestati al Comune di Pomarico ed alla Provincia di Matera ? La situazione dei luoghi, la perizia giudiziaria e le prove in possesso della famiglia Uricchio sono chiare e incontestabili. I fatti smentiscono le ripetute false comunicazioni fatte dal Sindaco di Pomarico e dalla Provincia di Matera  aldilà di ogni qualsiasi ragionevole dubbio.

 

 

Il caso in Sintesi:

                            Guardate come per motivi speculativi in queste zone è possibile massacrare intere famiglie. Il diritto alla proprietà, garantita dalla legge e dalla costituzione, non ha di fatto nessun valore. Onestà e spirito imprenditoriale vengono metodicamente strangolati dalla Pubblica Amministrazione. Chi non fa parte della cupola viene messo in ginocchio. Gli amici della cupola vengono invece favoreggiati.

 

 

Il problema:  La strada SP 176 non è stata ”ammodernata”  come dicono il Comune di Pomarico e la Provincia di Matera. Essa ha invece subito un completo spostamento nella proprietà privata della famiglia Uricchio. IL ”nuovo” percorso della strada non è mai stato accatastato. Il catasto di Matera funge da ”catasto pilota” in Italia.  Motivo: Speculazione edilizia da parte di soggetti privati nelle amministrazioni pubbliche.

                           

Ammodernare: Citiamo dal dizionario Garzanti: ”Rendere moderno. Apportare un miglioramento rispetto alla situazione precedente” (Un marciapiede ? La sicurezza stradale dopo l’ammodernamento ? Guardate il CD !). Ampliare: ”Rendere più ampio” (Ambo i lati della SP 176 precedentemente  esistente ?)

 

Risultato invece: Spostamento completo della SP 176 in proprietà privata e notevoli pericoli per la viabilità e per i proprietari. Ingenti danni causati a privati e rilevante deficit in bilancio per i cittadini di Pomarico.

 

 

 

Segue pag. 03 di 06 – il caso Uricchio

 

 

 

Pag. 03 di 06 – il caso Uricchio

 

 

Unico motivo

dell’ammoderna-

mento:                  Speculazione edilizia da parte di soggetti privati nelle amministrazioni pubbliche. L’arbitrio è il principio supremo di “amministrare” a Pomarico.

 

Il colmo:                La ”nuova strada”, costata tanti miliardi, ha causato  ai cittadini di Pomarico notevoli buchi in bilancio. Questo “ammodernamento” co-finaziato anche dalla Comunità Europea e dallo Stato Italiano, peraltro  non ha senso, perché non è utilizzabile per i mezzi pesanti   --------        (l’accesso del ponte sulla strada che la collega alla rete autostradale è troppo basso !). I mezzi pesanti sono perciò costretti a continuare ad utilizzare la vecchia strada. Il degrado ambientale e le colate di cemento lungo la cosiddetta ”strada ammodernata” sono solo alcuni dei fenomeni marginali di questi ”ammodernamenti” al SUD.

 

Domanda:              Perché un Comune disastrato del Meridione pretende di  ”ammodernare” Strade Provinciali che non sono di sua competenza e con soldi che non possiede?

 

Chi assegna i fondi  a questi soggetti per commettere reati?

 

Lo strumento: Le ”delibere”.  Piegando la legge ed i diritti costituzionali, adeguando la legge e le “delibere” quotidianamente alle esigenze dei collusi.

 

Non si tratta

di un caso isolato: Tutta la “zona 167”  e la strada ”ammodernata”  a Pomarico sono interessate da “delibere” di questo genere.

 

Vergognoso:          Una famiglia onestissima, la quale non chiede nulla allo Stato Italiano. Che invece:  Investe i soldi provenienti dall’estero, si comporta bene e contribuisce in maniera esemplare ai propri doveri di cittadini, viene calpestata e distrutta per motivi speculativi.

 

Preoccupante:  Nessuno garantisce la sicurezza ed i diritti. La Magistratura di Matera e gli altri enti di controllo preposti non intervengono !!!! 

E possibile che a Pomarico e a Matera la criminalità organizzata abbia davvero trovato nella funzione pubblica il suo perfezionamento ?

 

L’ordine pubblico: Forse le forze dell’ordine non erano al corrente oppure non hanno in modo diretto ed indiretto addirittura favorito gli illeciti, però non hanno nemmeno fatto nulla finora per fermare gli autori e per garantire la sicurezza.

 

 

 

 

Segue pag. 04 di 06 – il caso Uricchio

 

 

Pag. 04 di 06 – il caso Uricchio

 

 

Con la presente intendo quindi sottoporre nuovamente alla  sagace attenzione del Ministero dell’Interno il caso della mia famiglia a cui nel corso degli anni, con atti lesivi dell’interesse legittimo le amministrazioni locali di Matera e del Comune di Pomarico hanno provocato danni ingenti ed irreparabili.

 

Di seguito vado a dettagliare, in ordine temporale gli abusi a cui è stata sottoposta la mia famiglia ed a fronte dei quali gravissimi danni ne derivarono e tuttora ne derivano, culminando con la morte del capo famiglia, egli stesso vittima accidentale di quelle opere pübbliche eseguite dolosamente, non a norma di legge e pertanto non accatastate nei pubblici registri.

 

·        Vedere Cronologia degli Atti Dolosi in allegato

 

 

Alla luce di quanto esposto nella Cronologia degli Atti Dolosi in allegato, i danni collaterali di cui avevo fatto menzione possono identificarsi in varie categorie: Patrimoniali, personali, morali, del completo azzeramento del valore commerciale della proprietà  e di perdita definitiva di opportunità. Ritengo opportuno entrare in qualche dettaglio del caso, allo scopo di evitare delle incomprensioni dovute alla mia limitata conoscenza della materia legale.

 

 

Allego inoltre alcune corrispondenze probatorie di quanto l’amministrazione pubblica o non tuteli o copra con la menzogna dubbiose connivenze

 

 

Danni patrimoniali:                   La proprietà, assediata da pali e tralicci dell’alta tensione, condutture idriche, privata della adeguata distanza dal ciglio del manto stradale e dell’infrastruttura costruita a ns. spese per il deflusso delle acque piovane, esposta al costante pericolo di una strada realizzata non a norma di sicurezza adeguando le autorizzazioni di “legge” alle speculazioni di alcuni amministratori coinvolti nelle speculazioni edilizie nei terreni circostanti; oggi ha praticamente perso tutto quel valore commerciale che gli derivava da una posizione privilegiata in un contesto di armonia fra zona rurale e centro urbano. Per maggiori dettagli vedesi Cronologia e CD in allegato.

 

Danni personali/morali:         Il sottoscritto, che come ultimo lavoro svolgeva le mansioni di responsabile della filiale di Monaco di un’azienda del parabancario (factoring), traduttore giurato tedesco/italiano/inglese, regolarmente iscritto all’albo professionale ed operante  presso i tribunali di Berlino e Monaco di Baviera, doveva abbandonare le sue remunerative attività per occuparsi a tempo pieno della difesa di quel che rimaneva del patrimonio famigliare e nella ricerca di quella giustizia che a tutt’oggi gli enti preposti alla tutela del cittadino non hanno saputo o voluto dargli.

 

 

 

 

Segue pag. 05 di 06 – il caso Uricchio

 

Pag. 05 di 06 – il caso Uricchio

 

 

La famiglia Uricchio è stata sottoposta in tutti questi anni a stress di ogni genere, dalle velate minacce di funzionari (la prima fila di alberi ed aiuole piantati dai proprietari alla regolare distanza dalla strada, erano abbattuti abusivamente. Un verbale di chiara matrice intimidatoria era emesso per l’abbattimento della seconda fila d’alberi, che possono essere visionati sul CD in allegato. Il giorno stesso del funerale del capo famiglia (11.02.1992) il comandante dei vigili urbani, vicino agli ambienti dell’ex sindaco Mancini, mandava ad abbattere altri alberi di e sulla proprietà degli Uricchio, ai più espliciti atti intimidatori: Vedonsi i furti e gli incendi dolosi verificatisi sulla proprietà. 

 

 

Perdite di opportunità:        Per ultimo ma non certo per importanza il mancato sviluppo delle potenzialità del luogo e delle persone, poiché i progetti che la famiglia sviluppava venivano metodicamente bocciati al momento delle richieste di autorizzazioni alle autorità competenti (es. la richiesta di autorizzazione alla costruzione di un capannone industriale sulla proprietà nei limiti delle distanze e con le normative stabilite dalla legge, veniva negato con l’assurda motivazione: “…..la Commissione Edilizia ha espresso parere negativo perché la proprietà è interessata da brutture…”).

I locali commerciali esistenti dalla costruzione della casa, perfettamente agibili ed a norma di legge, sono da lungo tempo non utilizzabili per il costante pericolo derivante dalla strada, per la mancanza di una recinzione di protezione della proprietà e per l’ostruzionismo palese da parte dei maggiorenti della cupola locale.

 

Lo sviluppo di un centro polifunzionale già a progetto, con il deterioramento della situazione ambientale nei confronti della mia famiglia, non può certo essere portato a termine e pertanto un’attività con previste solide basi commerciali di sviluppo economico ed occupazionale che avrebbe portato benefici alla zona, in parte depressa, si è persa per il comportamento ostile ed in tantissimi casi doloso della Pubblica Amministrazione.

 

 

A seguito di quanto sopra ritengo d’aver messo il Ministero dell’Interno nelle condizioni di valutare i vari aspetti del caso. Ritengo inoltre opportuno informare il Ministero e chiederne il suo intervento per le contromisure,  che a mio modesto giudizio questo caso oltre che essere giuridico fra la pubblica amministrazione e la mia famiglia, riveste anche un aspetto politico di notevole importanza. È da lungo tempo mia cura cercare di divulgare all’opinione pubblica attraverso contatti con giornalisti, personaggi politici - sia nazionali che internazionali - il paradosso di questo caso che rispecchia fedelmente un atteggiamento consolidato degli organi di stato nel ns. Sud Italia. Preoccupante aspetto: Il CENSIS colloca la regione Basilicata all’ultimo posto nella graduatoria per dotazioni di infrastrutture. Non c’è proprio da meravigliarsi se, in queste zone, volutamente, e con i soldi pubblici le “infrastrutture” si creano in questo modo. 

 

 

 

 

Segue pag. 06 di 06 – il caso Uricchio

 

 

 

 

Pag.  06 di 06 – il caso Uricchio

 

 

In attesa di una valutazione iniziale del caso, mi permetto di avanzare un ipotesi di richieste di risarcimento dei danni subiti come segue:

        

·        Ripristino dei luoghi allo stato antecedente gli abusi e intervento immediato a ristabilire la tutela della sicurezza della proprietà e dei proprietari.

 

 

 

Con l’occasione ci pregiamo di porgere distinti saluti.

 

 

Paolo URICCHIO

 

 

 

Allegati

        

·        Varie copie delle risposte della P.A.

·        Lettera alla Procura della Repubblica di Matera        

·        Disegno illustrativo

·        Cronologia degli Atti Dolosi

·        Una delle risposte della Prefettura di Matera

·        CD esplicativo “ITALIANO”

·        CD esplicativo “DEUTSCH”

·        Lettera del 04.01.2004 alla Presidenza della Repubblica

·        Risposta della Presidenza della Repubblica

·        2 Risposte del Comune di Pomarico

·        Copia di una delle denunce

·        Progetto illustrativo degli abusi

 

 

A disposizione:      Copia della perizia giudiziaria depositata presso il Tribunale di Matera

 

                            Denuncia completa presentata alla Procura della Repubblica di Matera

 

 

Il sottoscritto Paolo Uricchio nella sua persona rappresenta la famiglia Uricchio al completo e dispone delle deleghe legali dei componenti stessi.